Una storia d'amore amata da migliaia di lettori nel mondo
Elisa Stone è una ragazza decisa, con la testa ben piantata sulle spalle e un'idea chiara del futuro che vuole per sé: una carriera da avvocato e un compagno gentile che la ami. Ma non ha fatto i conti con Erik Truston. Multimilionario di ventinove anni, l'uomo entra nella sua vita come un uragano e la sconvolge. Erik non potrebbe essere più diverso dall'uomo che Elisa immaginava accanto a sé. Arrogante, presuntuoso, calcolatore e spesso glaciale, crede di avere il mondo ai propri piedi. Un mix di difetti che Elisa vorrebbe tenere a debita distanza, eppure le basta guardare i suoi occhi azzurri per perdere completamente il controllo.
Il romanzo ha ottenuto più di 4 milioni di lettori su Wattpad, in seguito è stato rivisitato e pubblicato su Amazon e altre piattaforme. Per settimane è stato nelle prime postazioni in classifica, il romanzo è già stato tradotto in Spagnolo e si valutano altre lingue.
La mia vita si è trasformata da “tutto” a “niente” e non per mia scelta. Mi sono ritrovata sola e spaventata ma ben presto ho capito che potevo fare affidamento solo su me stessa. Ho attraversato come le chiamo io “le tre fasi”. Come prima fase c’è stata la disperazione: continuavo a piangere e non facevo altro che chiedermi perché proprio loro. Non volevo vedere nessuno, non m’importava di nulla. Mi chiedevo come avrei fatto senza di loro, erano tutto per me. Oltre ad essere ottimi genitori erano anche miei amici, loro mi capivano e comprendevano. Più i giorni andavano avanti, più io soffrivo. Passavo le notti a piangere, urlavo i loro nomi nella speranza che tornassero da me, ma nulla cambiava. Alcuni parenti si erano trasferiti nella mia casa ma io non li volevo intorno perché sapevo che il loro non era amore incondizionato. Non erano mai stati presenti nella mia vita, non sapevano nulla di me sennonché avevamo un legame di sangue. L’unica persona cui permettevo di starmi vicino era Claire la mia migliore amica. Si era trasferita a casa mia, mi preparava da mangiare, anche se non avevo fame, cercava di farmi reagire e insistette per molti mesi finché non passai alla seconda fase. Dicono che con il tempo il dolore diminuisce, ma non è vero. Nella seconda fase non piangevo più, non urlavo, ma tenevo tutto dentro. Avevo deciso di non mostrare più il dolore perché alla fine nessuno poteva capire ciò che provavo.
Language | Status |
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Portuguese
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Translation in progress.
Translated by Elena Díaz Colado
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