Il pregevole saggio del prof. Antonio Baglio, docente di Storia contemporanea presso l’Università di Messina, introduce il secondo romanzo storico di Cristiano Parafioriti, autore siciliano tradotto in 14 lingue. La narrazione prende spinto da una storia vera, rimasta custodita nel cuore del suo protagonista per ottant’anni: l’epopea di Ture Di Nardo, un giovane contadino siciliano strappato alla sua famiglia e alla sua donna, dalla chiamata alle armi durante la Seconda guerra mondiale. Inquadrato nella Divisione Julia, seguirà le amare sorti dell’ARMIR in quella che sarà la più grande disfatta militare italiana del XX secolo. Invictus è frutto della rielaborazione di un’esperienza reale vissuta dal giovane contadino siciliano, una memoria tramandata di generazione in generazione, dapprima custodita in ambito familiare, salvo poi essere affidata – dopo una lunga fase di distacco da quegli eventi e di sedimentazione – alla penna di un valente scrittore, in grado di dar vigore e spessore alla narrazione di quella esperienza “estrema”, sino a farne una testimonianza perenne della lotta degli uomini per conservare la propria umanità di fronte all’orda distruttiva e agli orrori della guerra.
Genre: DRAMA / GeneralThe epic of Ture Di Nardo, called "Pileri", a young Sicilian peasant wrested from his family and his woman, the call to arms during the Second World War. Enlisted in the Alpini and framed in the Julia Division, will follow the bitter fate of ARMIR in what will be the greatest Italian military defeat of the twentieth century. Like a new Ulysses, the young Ture Pileri will face terrible trials on his long journey home.
Cristiano Parafioriti, with this fascinating historical novel, brings to light a true story, kept in the heart of its protagonist for seventy years. The strength of a man, driven by love, able to resist and react to the defeat of an entire army.
Zi Peppe Pileri ripeteva spesso di aver già vissuto due vite. Della sua “prima” raccontava poco e di malavoglia. Parlando di quel periodo, si riferiva alla sua dura infanzia, alle peripezie dell’adolescenza e ai successivi eventi tumultuosi che lo avevano coinvolto. Fra tutti, il ricordo che più lo turbava era quello di quando, da soldato di leva, era di ronda presso il Reggimento Fanteria di Camaro il 28 dicembre del 1908. All’alba di quel giorno, Messina venne distrutta da un terremoto-maremoto. Lui si era salvato per miracolo. La caserma, in pochi attimi, era implosa su se stessa e il deposito di munizioni saltato in aria. La sorta aveva voluto che lui fosse di ronda lungo il perimetro esterno e nell’occasione fu sbalzato dall’onda d’urto per venti metri. Era rimasto sordo da un orecchio per quindici giorni ma non aveva potuto usufruire di alcuna convalescenza perché servivano braccia per spalare tra le macerie della città devastata. Dopo quell’evento, trascorse un mese e mezzo tra i cadaveri, e il ricordo di quei pochi sopravvissuti che venivano estratti vivi tra le rovine dell’ecatombe, a distanza di tanto tempo, lo faceva ancora trasalire. All’epoca, il Comando si era premurato di inviare un dispaccio solo alle famiglie dei soldati morti; dei vivi non si aveva alcuna notizia. Nemmeno Zi Peppe aveva saputo nulla della sua famiglia o di quanto il terremoto avesse colpito anche i villaggi sui monti Nebrodi.
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French
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Already translated.
Translated by Sanja Audar
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Author review: Stupenda traduzione come sempre. Sanja è una garanzia di qualità e di professionalità. UNICA |
Spanish
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Already translated.
Translated by Emmanuel Castro
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Author review: Emmanuel come sempre professionale e veloce. Sono già al terzo libro tradotto con lui e mi trovo benissimo!!!! |