Fine degli Anni Cinquanta a Becquerel, un tranquillo paese nel centro della Francia.
All’alba di un freddo martedì di fine febbraio, viene trovato ucciso il Cinese, un piccolo spacciatore, nonché ruffiano della zona malfamata della città.
Il commissario Richard Samboirdier, voce narrante e vice-capo della polizia nella piccola cittadina, inizia immediatamente le indagini, coadiuvato dai suoi due ispettori: il rude e navigato Medas e il giovane, nonché ambizioso, Louchet.
Samboirdier ha circa una quarantina d’anni, e verso il suo mestiere prova il sano cinismo di chi ne ha viste troppe. Ciononostante, si mette subito all’opera per risolvere il caso, che a prima vista appare maturato negli ambienti equivoci frequentati dalla vittima.
Ciò che però il commissario non può sapere, è che il fatto di violenza nasconde una serie di verità scomode per la buona borghesia della cittadina: e dovrà faticare non poco per arrivare a capo della matassa che il destino gli ha servito. Nell’arco di dodici ore, Samboirdier arriverà a ricredersi sui tanti aspetti che l’amicizia, l’amore e la lealtà possono assumere nella vita. Il desiderio di verità del poliziotto dovrà attendere sino all’ultimo colpo di scena per essere soddisfatto.
Scritto, nella prima parte, rifacendosi alle atmosfere nebbiose alla Simenon e al rude disincanto dei detective americani, “Il Martedì è solo un brutto giorno” rivela, proprio subito dopo l’apparente conclusione “noir”, un vero e proprio “colpo d’ala” con un sapiente cambio della “voce” narrante: il libro offre altri due finali alternativi, studiati appositamente per la versione e-book, la cui struttura ricorda la più pura narrativa romanzesca.
Il lettore potrà così scegliere quale tra i due appare più vicino alla nostra concezione di felicità, di amore e di gioia: possibilità che, in genere, non si trova dentro un semplice libro giallo.
Genre: FICTION / CrimeNot available.
1 - Il Cinese.
Erano quasi le cinque di mattina, quando vennero a dirmi che avevano ammazzato il Cinese. Io pensai che se era morto una ragione doveva esserci, la morte ci gira intorno come quegli uccelli dalla testa spelacchiata che si vedono nei film western: spesso ci trova. Alla fine, aveva trovato il Cinese giù in Rue de Saint Martin, nel cuore della città vecchia.
Presi quindi il cappotto e uscii nella fredda città scura, mentre ancora il sole non era sorto e se ne intravedeva solo un pallido chiarore azzurro in faccia ai lampioni della via, troppo debole per far scomparire la luce gialla dei lucidi globi.
- Andate in Rue de Saint Martin, commissario Samboirdier? - mi gridò dietro il piantone mentre uscivo in strada e stringevo i lembi del pastrano blu scuro. Feci un cenno distratto, cumulativo di assenso e saluto, e lasciai che le ultime carezze di calore uscito dalla stufa uscissero dal mio corpo; quindi, mi diressi di buon passo verso Rue de Saint Martin.
Quando arrivai, notai per prima la sanguigna presenza dei poliziotti di pattuglia che presidiavano silenziosamente la scena del delitto. Emergevano come bitte di fiume dai moli lungo il marciapiede a quell’ora deserto: intirizziti nei mantelli blu ministeriale, i tondi cappelli rigidi oscillanti nella nebbia, gli sguardi persi in lontananza e gli occhi che già pregustavano un caffè bollente di fine turno. Anch’io stavo per terminare il servizio: il Cinese si era fatto accoppare con un tempismo che non teneva conto del cambio di consegne, e questo non era bello.
Quello che aveva trovato il corpo, ed aveva fischiato per avvertire i colleghi, era alto, con i baffi a manubrio e gli occhi così grigi da sembrare ferro..
Language | Status |
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French
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Translation in progress.
Translated by Morgane CADOREL
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