Un anno di lavoro, interminabili notti di riflessioni e ripensamenti, viaggi da casa all’ufficio e dall’ufficio a casa impazzendo dietro a una scena incompleta e infine il raggiungimento dell’obbiettivo tanto agognato.
Questo si nasconde dietro a quella che mi piace definire “Una storia che racconta un sogno e un sogno che racconta una vita”.
Già , perchè Da qualche parte oltre l’arcobaleno narra la storia di Federico, un ragazzo con un sogno nel cassetto, che decide però di abbandonare e seguire la volontà di suo padre. Il teatro, infatti, secondo il genitore non da certezze e quando il nostro amico trova lavoro co [Da qualche parte oltre l'arcobaleno] me copywriter, dando un senso agli studi universitari, sceglie di lasciare la compagnia da lui stesso fondata.
La morte di sua madre però, avvenuta due anni prima e il successo del suo ex gruppo teatrale, sono il preludio a quanto sta per accadere. Infatti, come se non bastasse, arriva l’uno due che farebbe vacillare anche il più forte dei pugili: il licenziamento improvviso e una relazione decennale che si sgretola sotto i suoi piedi.
Si ritrova così in un vortice di negatività da cui non sa come uscire e nel momento di peggior sconforto, dopo aver pianto e pregato sulla tomba di sua madre, incontra Carlo, un vecchio amico di scuola che non vede dai tempi delle medie. Davanti a una pizza, rievocano i ricordi del passato e infine finiscono a raccontarsi il presente. Sarà proprio Carlo a spingere Federico lontano da tutti e tutto, proponendogli un lavoro nel suo albergo a San Francisco e, nonostante il rimorso di lasciare solo l’anziano padre rischi di divorarlo, si convince a partire per la California.
Una nuova vita, nuovi amici e soprattutto un incontro speciale, faranno sì che il nostro amico creda che il peggio sia finalmente soltanto un lontano ricordo. Ma gli spetti del passato sono sempre in agguato e ben presto si troverà nuovamente di fronte a una scelta difficile che lo metterà in condizione di rischiare tutto ciò che ha conquistato.
Questa volta seguirà il cuore o lascerà che la paura prenda il sopravvento?
E pensare che quando la composi, ebbi la ferma convinzione che alla fine, il panorama teatrale nazionale ci avrebbe notato e tutto sarebbe andato come sperato. Nel preciso momento in cui mi ritrovai a fissare quel cartellone, venne naturale chiedermi perché avessi scelto “l’altra” strada invece di inseguire il mio sogno.
Sospirai, tirai la giacca sulla spalla e ripresi il cammino verso casa. Il sole ormai aveva terminato la sua opera lasciando il campo a una timida luna, e nella mia testa continuava a girare un disco di rimorsi troppo forte per essere affrontato. Cercavo di mandarlo via senza combattere, tanto mi avrebbe distrutto in pochi secondi.
Per fortuna arrivai al portone di casa, ora potevo salire e abbracciare la mia compagna, dirle con sincerità che ero stato licenziato, cenare con tutta tranquillità e godermi questa bella serata guardando un film alla tv o magari ammirando le stelle dal balcone.
Aprii il portone e anche gli occhi; la realtà era ben diversa.
Entrai in casa, mi tolsi giacca e scarpe e sistemai tutto con attenzione nel loro esatto posto; la giacca sul secondo pomello dell’appendiabiti e le scarpe nella scarpiera: terzo scaffale dal basso.
Andai verso il bagno e, anche se conoscevo a memoria ogni centimetro del corridoio, adoravo guardare le tele raffiguranti mare e barche che io stesso avevo appeso al muro con molta fatica. Il negozio di ferramenta in centro mi trattava come un cliente d’élite perché ero uno dei pochi al mondo che per attaccare un semplicissimo quadro aveva bisogno di circa nove chiodi. Il fai da te non faceva per me. Fatemi scrivere, creare uno slogan pubblicitario, una battuta e perché no, una commedia, ma non permettetemi di usare martelli, pinze o giraviti, potrei far scoppiare la terza guerra mondiale.
Lavai le mani e una voce proveniente dalla cucina interruppe il silenzio.
Language | Status |
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Portuguese
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Translation in progress.
Translated by Vitor Mendes
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Spanish
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Translation in progress.
Translated by Flor Lizeth Zacarias Moreno
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