Ezio Franceschini, veneziano, 59 anni, dal 2000 vive a Belluno dove svolge l’attività di corrispondente e collaboratore, pagemaker pubblicitario e fotografo per quotidiani e riviste di settore. Il romanzo “La botte di Hemingway” di Ezio Franceschini si è guadagnato il secondo premio al Festival della letteratura che si è svolto ad Arcore ai primi di maggio. Mare, avventura, sentimenti e vela, combinati in sei storie ambientate in luoghi simbolo della navigazione intorno al globo (non ultima Venezia di cui lo scrittore e skipper, bellunese d’adozione, è nato e ha vissuto fino al 2000) sono i principali ingredienti della ricetta narrativa che ha portato la giuria, presieduta dallo scrittore Cheik Tidiane Gaye e dalla nota docente universitaria di letteratura Itala Vivan, a motivare il premio per “lo spiccato carattere comune dei racconti dove avventura, solitudine, nostalgia e anche una certa malinconia, sono resi con una scrittura sciolta e vivace, padrona di sé e capace di indugiare su fatti e stati d’animo in modo da costruire suspense e imprevisto”. “Le descrizioni si alternano e accompagnano alle avventure, i colpi di scena alle contemplazioni solitarie”, conclude la nota, “costruendo la vita dello skipper come situazione esistenziale esemplare e talora evocando la narrazione figurata di Hugo Pratt. Sono racconti che si leggono con vivo piacere e non si dimenticano facilmente”. Per Franceschini la soddisfazione per questo riconoscimento a un libro che è già presente, oltre che nelle librerie bellunesi, anche in quelle di molti lettori e amici che sui social stanno rendendo omaggio alla fatica letteraria dello skipper, si accompagna a quella per il recente inserimento di “La botte di Hemingway” anche nel catalogo della onlus Libro Parlato di Feltre (Cilp): “Per me è una cosa importante sapere che il mio libro potrà far sognare e immaginare questi racconti e questi personaggi a chi non può o fa troppa fatica a leggere”. Ezio Franceschini, giornalista freelance che da diversi anni si occupa delle vicende bellunesi, è direttore artistico del Mese del libro, la manifestazione che da due anni porta in Alpago nomi noti e meno della narrativa italiana e che ad agosto inaugurerà la sua seconda edizione estiva.
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Ciò che la terra divide il mare unisce. Lo dicevano i Greci navigatori e lo racconta anche questo libro. Sei storie di mare e di costa, popolate di personaggi che sul mare si incontrano, si perdono e in mare si ritrovano.
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