Robert Miller è un giovane rampante nell'America di oggi, talent scout ed editore musicale di successo. Un giorno, un guasto della sua macchina durante un viaggio di lavoro lo vede bloccato su una strada deserta in mezzo al verde della California. A salvarlo dai guai è un anziano nobile scozzese trapiantato negli Stati Uniti, che lo invita alcuni giorni a fermarsi nel suo castello. Da quel momento, Robert vivrà indicibili avventure all'insegna dell'inquietudine e del mistero, tra ombre notturne e fantasmi di un passato che non vuole morire e diventa a lui sempre più vicino e presente: una donna scomparsa nel nulla decenni prima, un anziano aristocratico chiuso nel suo mondo, un impeccabile maggiordomo... un inquietante percorso per tentare di scoprire cosa era successo realmente quel lunedì di trent'anni prima... in uno spazio che pare fuori dal tempo... Ed un diario segreto, celato a tutti tranne che al protagonista... Sino alla stupefacente rivelazione finale.
Sono gli "ingredienti" dell'avventura in cui il giovane Robert si vede coinvolto senza volere, quasi per sbaglio. Il passato ritorna nel presente come una sorgente magica e delicata, in un gioco di specchi dove vincerà chi avrà l'animo buono e paziente per apprendere una lezione di vita. L'autore regala al lettore quello sguardo lucido necessario per guardarsi dentro, emozionarsi e fermare il tempo... in una vecchia fotografia di famiglia.
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Come d'incanto, un varco si aprì ed il nostro giovane fece un gran tonfo e si ritrovò di colpo... in un'altra stanza. Più precisamente, in una specie di sotterraneo passaggio segreto.
-Dove sono? Aiutooo! - gridò atterrito e dolorante. Riuscì a malapena ad alzarsi. Alle sue invocazioni di soccorso rispose soltanto un assoluto, inquietante silenzio. La caviglia destra gli faceva male, imprecò ma non aveva scelta: doveva avanzare al buio, a tentoni, o rimanere lì per sempre.
L'aria era umida e chiusa, segno che nessuno era passato di lì da molto tempo. O almeno, sperava.
Con la mente improvvisamente piena di tutte le storie dell'orrore che aveva mai letto in vita sua, con immagini di ragni, topi o rettili terrificanti che lo avrebbero morso ad ogni passo, avanzò ancora nel buio per un tempo che non seppe definire, ma che gli sembrò illimitato. Forse erano trascorsi minuti, forse erano trascorse ore.
Ma all'improvviso, di nuovo come per magia, sbattè la testa contro qualcosa che sembrava una maniglia. Sì, forse era...
Una porta?
Che si apriva.
E di colpo, pieno di polvere, ragnatelle e paura, si ritrovò in un'altra stanza. Questa volta era una stanza vera. Con mobili, quadri alle pareti e pesanti tende lilla alle finestre.
Era una camera da letto che aveva un'impronta femminile. Il giovane lo capiva dal copriletto color lilla chiaro, adornato di perle e dal finissimo vestito di seta e pizzo, appoggiato ad un'anta dell'armadio in stile francese.