Una community dedicata ai vampiri, un luogo per divertirsi e incontrarsi, ma giocare con le creature sovrannaturali può diventare molto pericoloso.
E la tranquilla cittadina francese in cui è nata la community viene sconvolta da una serie di misteriose sparizioni.
I messaggi del bellissimo Konstantin seducono la bella Vivienne, dai capelli rossi come il sangue, che ha solo diciannove anni e l’anima di una ribelle.
Solo l’affascinante scrittore Benoit Delapierre si frappone tra Vivienne e l’anima oscura di Konstantin. Ma per quanto tempo riuscirà a impedirle di cadere nella sensuale trappola mediatica del vampiro?
Questo romanzo si è posizionato al primo posto nella categoria horror di amazon ed è rimasto nella top 20 horror per parecchio tempo.
Pur non essendo mai entrato nella top 100 generale di amazon, ci è andato molto vicino.
Mosse le dita con calma sui tasti, prendendosi tutto il tempo necessario a digitare e assaporarsi il momento.
I suoi occhi azzurri e trasparenti come ghiaccio fissarono il monitor avidi e rapaci.
Quando la “Vampire Community” si materializzò sullo schermo, lui non trattenne una risata. L’immagine di sfondo ritraeva un uomo bellissimo con lo sguardo sognante e un rivolo di sangue che gli scendeva appena accennato dal lato della bocca. Uno stupendo disegno realizzato con la computer art, nulla da dire. Una smorfia di scherno si dipinse sul volto perfetto di Konstantin, rendendolo un po’ meno umano.
Scorse i post con ansia, cercando quello giusto, quello che stava aspettando. Doveva esserci! C’era sempre stato! Quella community ne era piena. Se ne respirava l’odore a distanza.
E tutti abitavano nella stessa città, poco lontano da quella che era diventata la sua nuova casa. Per ora.
Poi i suoi occhi lo incontrarono e lì indugiarono. Un ragazzo, all’apparenza molto giovane, postava l’immagine sensuale di una donna vestita di bianco, immersa per metà in un lago dalle acque rosse.
Rise ancora, più forte, quando lesse la didascalia. Oh, certo, non si potrebbe chiedere nulla di meglio che essere morsi sul collo da quella figura fantastica, a metà tra la mitologia e il più sensuale degli orrori.
Lasciò che la risata gli scuotesse il petto per un po’, poi si aggiustò i capelli dietro l’orecchio, scrocchiò le dita e si preparò a scrivere un breve messaggio al ragazzo. Un sorriso soddisfatto e un po’ obliquo tirava gli angoli della sua bella bocca.
Erano nelle sue mani, tutti quanti. Sarebbe stato un gioco da ragazzi attirarli nella tela che stava abilmente tessendo.