STRADA SENZA USCITA by Roberto Borzellino

Storia di due amici e un amore

Strada senza uscita

Storia di due amici legatissimi fin dai tempi del liceo, che si allontanano a causa dell'amore per la stessa donna, per poi ritrovarsi a Minsk, in un'altra parte del mondo, già adulti, dove uniranno i loro talenti, per la musica e la scrittura. Da questo sodalizio artistico nascerà un brano musicale di successo che li proietterà nelle classifiche mondiali. L'illusione della fama e del successo li allontanerà definitivamente, fino all'ultimo tradimento e alla tragica conclusione.

Genre: DRAMA / General

Secondary Genre: FICTION / General

Language: Italian

Keywords:

Word Count: 31672

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Sample text:

Comunque, con quel sotterfugio e l’aiuto di mia nonna Magda, quella sera riuscii a partecipare al concerto in villa. Il venerdì mattina mi accordai a scuola con Massimo e fissammo l’ora esatta in cui sarebbe venuto a prendermi. Mi preparai con cura avendo scelto, per quel sabato sera, il mio completo più trendy: jeans blu, polo bianca e giacca di lino blu. Per essere sicuro di arrivare puntuale attesi Massimo sotto il portone di mia nonna e con soli dieci minuti di ritardo Massimo si presentò con la sua rombante Vespa 50. Era un ritardo accettabile considerate le sue abitudini. Ci salutammo con un sorriso e montai rapidamente in sella mentre Massimo si diresse, a tutto gas, verso la villa.

Era una tiepida sera di primavera, con un cielo notturno così terso e lindo che si potevano distinguere, nella volta celeste, miliardi di piccoli puntini luminosi. Per tutto il tragitto rimasi con il naso all’insù, estasiato a osservare quel magnifico spettacolo.

Arrivati nei pressi della villa ci accorgemmo subito che qualcosa non andava e da lontano vedemmo Giorgio, il fratello di Massimo, che ci veniva incontro urlando. Sembrava molto turbato e non fu difficile capirne il motivo. Quando ci raggiunse aggredì verbalmente Massimo e, con il dito indice puntato a pochi centimetri dal viso, gli disse: “Questa è l’ultima volta che organizzi un concerto in villa ed è sicuramente l’ultima volta che ti dò una mano”. Giorgio aveva ragione ad essere arrabbiato perché, giunti al cancello, trovammo il caos più totale: un’enorme massa di persone, macchine e moto, si accalcava sul lungo viale che dava accesso alla villa.

Sembrava come un lungo serpente impazzito.

 


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