In questo terzo capitolo, oltre all'altalena tra odio feroce e amore ostinato, malato, ci saranno colpi di scena incredibili.
Miguel conoscerà la sua vera origine, scoprirà chi sono i suoi veri genitori, saprà finalmente chi lo ha messo al mondo, ma scoprirà anche chi lo ha abbandonato quasi diciannove anni fa in un ospedale pubblico, condannandolo a vivere fra gli stenti.
Ma non è finita.
Da un passato recente, al sapor di “vaniglia” una sconvolgente novità cambierà per sempre la sua giovane vita.
Amore e dolore però non daranno tregua al giovane brasiliano. E tanto per non far mancare colpi di scena, il nome Portes a voi dice qualcosa? Ma certo che sì, se avete seguito la storia. Bene, lui si farà sentire, parecchio. Arriverà più determinato che mai a reclamare quello che crede suo di diritto.
Questa terza ed ultima parte di Perfect Sensuality, non vi consentirà di respirare dunque, fate scorta di ossigeno nei polmoni e tuffatevi in questa incredibile storia.
Alla fine vorrete sapere se tutte le sofferenza saranno ripagate? Consolate? Se Diaz tornerà? Se Portes, Thomas, Joe riusciranno a vincere la loro pericolosa sfida d’amore? Se Miguel avrà finalmente pace?
Posso solo dire che le ferite del cuore, le delusioni e le incomprensioni trovano la cura solo nel “vero” e grande amore …
Red Rose
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Miguel vide il pullman sparire dietro l’angolo. Rimase fermo a guardare nel vuoto per un po’ , il suo spagnolo se ne era davvero andato. Sembrava impossibile, un incubo … ma era tutto maledettamente vero.
Si sedette affranto mentre la leggera pioggerella lo stava bagnando lentamente. Poi si sentì cingere dalle spalle, riconobbe il buon odore del suo Joe.
“Cucciolo, mi stavo preoccupando. Tutto ok?”
“Se ne è andato davvero! Mi mancherà tanto!”
Joe, anche se era felicissimo della scelta dello spagnolo, non sopportava di vedere il suo Cucciolo soffrire. Intanto gli uomini della scorta si avvicinarono, allontanando la stampa che non si era persa un solo istante di quell’addio.
Anche quel momento doloroso, intimo, sarebbe finito in pasto ai media. Miguel in quel momento aveva un dolore al petto che nemmeno un plotone di curiosi poteva distrarre.
Joe lo cinse e lo baciò sulla guancia.
“Amore mio, andiamo … le teste di cazzo qui attorno, si stanno riproducendo a ritmo elevato e due soli uomini della scorta tra un po’ non basteranno.”
Miguel si alzò. Asciugò le lacrime con il dorso della mano e sorrise al suo Joe. Doveva sopravvivere a quel momento, e lui conosceva solo un modo, dedicarsi all’altro amore della sua giovane travagliata vita. . Il suo Joe, il suo eroe.
“Andiamo Cucciolo . Se non sbaglio mi dovevi portare fuori a cena stasera, no?”
Joe che ancora stentava a credere alla grazia che gli era stata concessa, gli prese il viso fra le mani.
“Sì … Joe me lo ricordo eccome!”