La trilogia Paradise Valley raccolta in un unico volume
Jonathan Shelley è un mezzosangue lakota che, per sfuggire ai ricordi di un passato doloroso, lascia la Grande Riserva Sioux e torna nel Montana, dove lo aspettano le terre che suo padre gli ha lasciato in eredità. Lì ritrova i parenti e gli amici d’infanzia, tra i quali Abigail Foster ed è proprio di lei che s’innamora. Il loro è un amore difficile, il giudizio della gente costringe Abigail a voler mantenere segreta la loro unione, il sangue misto di Jonathan rappresenta per lei una vergogna, pur nutrendo per lui sentimenti sinceri. Sarà proprio l’incertezza di Abigail a segnare la loro storia d’amore. La gelosia e l’orgoglio li terrà lontani, pur uniti dallo stesso amore…Una trilogia romance ambientata nel West americano di fine ‘800, al tramontare dell’epoca d’oro dei cowboy.
Paradise Valley è uscito in tre volumi e nel volume singolo. Ad oggi le vendite sono circa di 5000 copie vendute in totale.
È stato per due mesi tra i primi 15 libri più venduti di Narcissus ed è stato nella top 100 di Amazon per un buon numero di settimane.
Pagina con i link alle recensioni
«Sembra che tu sia gelosa di Doro...» afferrò uno dei riccioli che le sfioravano il collo e lo rigirò tra le dita. Sembrava di seta.
«Oh, per l’amor di Dio!» sbottò Abigail, cercando di sfuggire da quella trappola, ma lui la spinse di nuovo contro la parete. Questa volta non le avrebbe dato scampo.
«Te l’ho letto in faccia l’altra mattina, al Silver Moon.»
La vide trasalire e voltare il viso di lato per non doverlo guardare negli occhi, ma così facendo gli offrì il collo e, come una vittima sacrificale, gemette piano quando vi posò le dita in una carezza.
«Credi di essere l’unica ad avere il diritto di rifarsi una vita? La sola a poter dividere le lenzuola con qualcuno?»
Perché le stava facendo questo? Sembravano urlare gli occhi di Abigail. La vena del collo pulsava frenetica, Jonathan ne avvertiva il battito da sotto i polpastrelli e si beò del brivido che le percorse la pelle, al solo tocco delle sue mani. Era lì, palese, il potere che ancora poteva esercitare su di lei.
«Io... io, non divido le lenzuola con nessuno» la udì balbettare, ormai priva dell’alterigia con la quale si era presentata. «Sei stato l’unico se questo può farti piacere!»
“L’unico…” ripeterlo tra sé, accentuò il senso di possesso che già gli urlava che lei era sua. Alla fine, Steve non l’aveva avuta e nessuno, a parte lui, conosceva la passione con la quale sapeva amare.
