La vera storia di Babbo Natale, uno dei personaggi più famosi
di tutti i tempi e la nascita della sua leggenda.
Nikòlaos, Vescovo del 336 d.C. nell'era imperiale di Costantino,
riceve da Dio il dono di manipolare la dimensione dei sogni.
Tra insidie e pericoli, userà il suo potere per contrastare
un demone che minaccia la pace dell'Impero e del mondo.
Una ricerca storica approfondita, uno studio dettagliato dei
miti e della leggenda, che lega l'uomo alla tradizione classica.
Un viaggio tra realtà, magia e sogni.
Le spirali a cui era avvolto il mondo reale si contorsero distorcendo il tempo e lo spazio.
Nikòlaos aveva compiuto uno dei suoi viaggi straordinari col quale poteva arrivare in qualunque posto, volando in un luogo che sembrava reale, ma che della realtà conservava poche sensazioni, quasi fosse privo dei colori della vita.
La penombra e la nebbia a banchi avvolgevano il paesaggio fatto di prati e piccole colline desolate. Un vento gelido, sibilando, muoveva un drappo strappato in parte issato su una lancia. Il Vescovo cercò di focalizzare meglio l’ambiente e notò ciò che inizialmente gli era sfuggito. Il suolo che calpestava, era quello di un campo su cui si era svolta una battaglia. Tutto intorno c’erano solo morte e desolazione, fumi che s’innalzavano da pire non ancora del tutto spente. Nel silenzio del tetro paesaggio, intravide la figura inginocchiata di un soldato superstite che gli dava le spalle e comprese che il suo compito era di andargli incontro.
Mentre si avvicinava sentiva distintamente i singhiozzi strozzati del pianto dell’uomo. Quando lo raggiunse capì chi era quel soldato dall’armatura logora, sporca e così disperato. Delicatamente gli posò la mano sulla spalla per richiamarne l’attenzione e sussurrò il suo nome.
“Costantino…”
L’Imperatore si voltò col volto ancora rigato dalle lacrime. Quando rimise a fuoco la vista riconoscendo Nikòlaos, fece un goffo tentativo di alzarsi per conservare la sua regalità. Notate le sue difficoltà, dovute alla stanchezza e al peso dell’armatura, il Vescovo gli offrì il braccio, che l’altro accettò di buon grado per poi balbettare scuse.