Lo sposo (che scappa) by Maruska Creanza

Commedia Rosa contemporanea

Rosa contemporaneo

Lo sposo (che scappa)

È il giorno delle nozze per Alex, giovane rampollo di una ricca famiglia di gioiellieri, ma lui non è d’accordo. Troppo tardi si rende conto che non è la vita che voleva, e nemmeno la futura sposa… ma, fuggire dall’altare, sarà solo l’inizio di una rocambolesca storia tra il drammatico e il comico. Incontrare Bianca sarà la salvezza ma anche qualcosa che lo sconvolgerà.

Bianca è una ragazza di venticinque anni, single, lavora come una semplice segretaria d’azienda, un po’ sopra le righe: lei non si trucca, non si acconcia, e odia lo shopping, chi la conosce, o la ama o la critica, non si hanno vie di mezzo con lei.
La giovane crede veramente che la sua vita sarà sempre così: un lavoro banale, sottopagato, serate sempre le stesse con amici vuoti, e precarietà dei sentimenti.

Il destino però sta per architettare qualcosa che coinvolgerà questi due giovani dall'apparenza così diversi, ma con una cosa fondamentale in comune… la ricerca del vero amore, e un posto tranquillo dove viverlo.

Risate e dramma in un mix che vi terrà incollati alle pagine...

Genre: FICTION / General

Secondary Genre: FICTION / Romance / General

Language: Italian

Keywords: romanzo, contemporaneo, maruska creanza, commedia, rosa

Word Count: 386.055

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Sample text:

Appena giunti davanti alla porta, il ragazzo, fiero di lei e delle parole dette poco prima, la prese delicatamente per le braccia e la fece girare.

La giovane stava per inserire la chiave nella toppa, ma quello che voleva lui in quel momento era impellente.

La strinse a sé, stretta, e la baciò sulla testa.

Lei, all’inizio rigida per la sorpresa, si sciolse e lo strinse a sua volta. Nessuno dei due disse niente all’inizio. Si osservarono a pochi centimetri, lei sbottò a ridere osservandolo meglio.

«Sei di nuovo un disastro, e scalzo… non posso lasciarti solo nemmeno un paio di ore… che fine hanno fatto le scarpe di mio fratello? Non hanno torto a guardarti sconvolti, ma come riesci a ridurti così?» Non riusciva a non ridere. Lui sbottò pure.

«Credo sia un talento che non sapevo di avere. Come ridursi uno straccio in poco tempo. Non tutti ci riescono, credo. Le scarpe le ho usate come armi contro Tommaso che ho avuto la sfiga di incontrare per strada, quello mi voleva fare la festa con un grosso bastone, ma ho una mira pessima, e ho dovuto correre.»

Lei alzò le sopracciglia. Sbuffò.

«Ma davvero? Adesso sta diventando una farsa, dai… appena lo vedo io, un colpo di tacco sulla fronte non glielo leva nessuno, e io invece ho una mira formidabile, fidati!»

Risero entrambi dopo quelle parole.

«Tu non farai niente, quello è esaltato davvero. Appena avrò parlato con l’avvocato vedrai come lo riporto nella normalità.»

Bianca gli carezzò il viso, era stata davvero in pena per lui, e ora era felicissima di averlo stretto a sé,  ma non lo fece capire. L’idea che qualcuno potesse picchiarlo la devastava.

 


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