Sergio nutre per la ‘suocera’ Michela (mamma di Sonia, con cui è fidanzato) un'inconfessabile attrazione carnale che pare fatalmente destinata a rimaner confinata nel novero delle giovanili fantasie proibite. Ma l'imprevisto è in agguato.
Genre: FICTION / Erotica / GeneralOccupa la posizione 4215 nella classifica Amazon genere erotico, ma ha venduto benino anche sulle altre piattaforme; mi ha molto divertito scriverlo, è stato uno dei primissimi.
Insomma, Sonia era andata in paese per fare alcuni acquisti, facendosi accompagnare dal padre che pure aveva bisogno di comprare certe cose sue: io sentendo che mio suocero doveva assolutamente scendere ne avevo approfittato per dare forfait e godermi la mattinata di riposo, invitando la mia fidanzata ad andare con il genitore a far compere per consentirmi di leggere con comodo alcune carte che avevo in sospeso e che riguardavano una pratica da svolgere il mese successivo.
Così me ne stavo seduto nel soggiorno che tramite la grande porta finestra affacciava sul giardino, quando mia suocera decise di stendersi sul lettino che aveva nel prato per godersi il sole del mattino.
Che vi devo dire: quale effetto mi faccia Michela stesa al sole credo di averlo ampiamente illustrato, ma quella mattina fu anche peggio.
La vecchia maliarda, che allora era una splendida quarantunenne (figuriamoci: la classica milf capace di far diventare non vedente a botta di seghe qualunque giovane maschio sano) iniziò a spalmarsi le sue dannate lozioni con cura ancora maggiore del solito, indugiando a lungo in scrupolosi massaggi che si auto praticava sulle cosce, sulla pancia e sui glutei del tutto immemore e noncurante della mia presenza.
Avevo il mio arnese che mi stava letteralmente esplodendo nel costume, e se non avessi rapidamente provveduto a darmi pace avrei seriamente messo a rischio perfino la possibilità di alzarmi in piedi di lì a poco senza rendere manifesto il mio stato.
Per uno di quegli scherzi del destino che capitano quando il diavolo ci mette le corna, mi accorsi che sul tavolo davanti a me stava un piccolo raccoglitore di foto che ritraevano la famiglia di Sonia, e nella maggior parte delle diapositive era immortalata proprio Michela.