Giovanni ha cinquantotto anni, è un uomo semplice e vive in un piccolo paese dell’entroterra ligure. Quando una mattina si alza dal letto e non trova Alina, non se ne preoccupa; non è la prima volta che, dopo una lite, lei si alza presto e va nel panificio del paese a comprare pane e focaccia calda per farsi perdonare. Ma, appena scopre che lei è sparita con i loro risparmi, è colto da una vertigine: Alina è ritornata in Russia e l’ha lasciato? All’inizio stenta a crederci ma quando prende coscienza della situazione, si sente tradito nell’orgoglio e cerca di arginarla mentendo a tutti. Ma la bugia lo trascinerà in un vortice, dove i dubbi inizieranno a tormentarlo: che fine ha fatto Alina?
Da questo momento la sua vita cambia, la paranoia di essere giudicato dai suoi compaesani lo farà diffidare di chiunque, anche dei suoi amici più cari, e lo porterà a vedere e a sentire cose che non esistono. Fino a scoprire la verità.
Riuscirà Giovanni ad accettarla?
Il Re è morto è un racconto drammatico che narra la storia di un uomo che si sente proprietario assoluto della sua donna. La scomparsa della compagna porterà a galla i suoi limiti e la rigidità che ostacola da sempre i suoi rapporti, costringendolo a fare i conti con se stesso.
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Si sentiva stremato, l’emicrania gli pulsava nella tempia e il sonno era un ricordo lontano. Il chiodo prese a piegarsi e Giovanni lo raddrizzò con il martello, mentre la porta della cantina sbatteva per l’ennesima volta.
Si era svegliato all’alba e Alina non era nel letto. Era andato in cucina, pensando di trovarla intenta a preparare la colazione, ma la cucina era vuota. Niente caffè sul fuoco, niente fette biscottate imburrate sul tavolo e niente sorriso di Alina che gli dava il buongiorno. Non aveva nemmeno aperto le persiane; Giovanni era rimasto per qualche secondo immobile nella stanza ad ascoltare il rumore della pioggia che scendeva ininterrottamente da qualche ora. Nell’aria c’era odore di detersivo al limone per i piatti mischiato al profumo di vaniglia che usava Alina. Non era la prima volta che, la mattina dopo una lite, lei si alzava presto e andava nel panificio del paese a comprare pane e focaccia calda per farsi perdonare.
Scelse alcuni chiodi da uno dei contenitori in disordine sul bancone, poi prese una spranga di legno e inchiodò la porta. Erano mesi che doveva aggiustare la serratura ed era stanco di sentirla sbattere.
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English
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Already translated.
Translated by Alina Dumitru
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Author review: Alina è una traduttrice precisa e puntuale, mi sono trovata molto bene a lavorare con lei. |
French
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Already translated.
Translated by Benedicte Dazy
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Author review: Bénédicte è un'ottima traduttrice, precisa e professionale. È stato un piacere lavorare con lei. |
Portuguese
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Already translated.
Translated by Donaldo Leal de Andrade
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Author review: Traduttore preciso e puntuale, mi sono trovata molto bene. |
Spanish
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Already translated.
Translated by Marcela Gutiérrez Bravo
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Author review: Marcela è una bravissima traduttrice, è sempre un piacere lavorare con lei. |