Contatto Universale è il secondo romanzo di Maruska Creanza.
Dopo La Figlia Perfetta, l'autrice propone un'altra avvincente avventura, sempre di genere fantascienza.
La lunga e intricata storia, ruota attorno a un ragazzo, uno tra gli ultimi, che da vittima a opera due ricercatori senza scrupoli né pietà, diventerà suo mal grado un punto di congiunzione con il Creato. E proprio lui, un senza tetto, verrà dotato di poteri eccezionali... poteri che non ha chiesto, ma che gli sono stati imposti. Poteri che superano ogni possibile immaginazione.
Presto, uno strano destino, la vita e le sue vere origini, lo renderanno partecipe di una inquietante giostra impazzita, crudele, che ha fatto già un bel po’ di vittime. Sarà una gara diabolica a chi riuscirà a sfruttarlo, e ad avere da lui il dono che molti desiderano. L'amore di una coraggiosa volontaria, e l'inaspettata alleanza con la natura, l'aiuteranno ad affrontare tutte le difficoltà... ma nulla sarà facile... prove durissime e nemici potenti lo avverseranno.
Colpi di scena senza fine, suspense... cattivi contro cattivi, male contro male. Tutto questo e non solo è Contatto Universale... una corsa all'ultimo istante, una pericolosa sfida per impedire l’ennesima vittima.
Emozioni Scritte
Genre: FICTION / Romance / SuspensePosizione nella classifica Bestseller di Amazon: #12.632 a pagamento nel Kindle Store (Visualizza i Top 100 a pagamento nella categoria Kindle Store)
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William uscì fuori, aveva bisogno di stare da solo.
Si mise a camminare lungo grande giardino di villa
Fiorita.
Si sentì subito meglio, nell’aria sentiva il fermento della vita.
Prima di allora il ronzio degli insetti e la vicinanza di animali
di varia natura, non gli aveva mai procurato quelle strane, ma
belle sensazioni. Si inoltrò dentro al giardino. E il rumore della
natura lo tranquillizzò. Chiuse gli occhi e allargò le braccia,
senza sapere perché lo faceva.
Senti del solletico sulla pelle.
Aprì gli occhi e vide diverse farfalle su di se. Le guardò con
meraviglia, erano bellissime. Erano una decina , ma ne
arrivarono altre. William le guardava incantato.
Poi arrivarono le api, e con le api le vespe, e poi i calabroni.
Tutti rimasero a mezz’aria, sibilando con il loro tipico rumore,
era come se aspettassero di parlargli, o di posarsi su di lui.
Lui sorrise e non provò paura, nemmeno ribrezzo. Era come se
lui li capisse.
William si sedette sull’erba, le farfalle erano ancora su di lui.
Tutta la rabbia per la discussione avuta da poco, con la moglie
di suo padre e Tobias, sparì di colpo.
Sentiva che io suo equilibrio interiore si stava ristabilendo.
Arrivarono anche delle piccole lucertole, scoiattoli, i cani che
già conosceva, e i gatti. Nessuna creatura davanti a lui cercava
di avere la meglio su un'altra. Lui era come il loro centro di
gravità. Era come il loro punto di riferimento. Chiuse gli
occhi, sotto di se sentì arrivare una strana corrente,
direttamente dalla terra. Poggiò e mani sulla soffice, e umida
erba. Sentì su di se camminare la vita. Scorrergli lungo la
schiena.