Un misterioso nemico trama nell’oscurità mettendo in pericolo il Drago d’Oro, la sua discendenza e la pace nell’intero Si-hai-pai. Chariza è la migliore combattente dei Monti Sacri, ma è anche un’assassina e la traditrice su cui ricade la maledizione della Dea Sole che la porta a desiderare ciò che c’è di più raro e prezioso. A lei, donna affascinante e in lotta con se stessa e il proprio passato, verrà affidato l’incarico di proteggere dalle insidie del nemico il piccolo Suzume, unica speranza per il futuro del regno e dell’Alleanza. Preparatevi ad incontrare guerrieri, demoni, cortigiane e sovrani in un viaggio che vi condurrà lungo le strade di un grande e antico impero. I profumi dell’Estremo Oriente inebriano leggendo una storia in cui azione e suspense, introspezione e sentimento sono dosati con sapienza.
“Chariza. Il soffio del vento” raccoglie i romanzi precedentemente editi come “Chariza, il soffio del vento” e “Chariza, il Drago Bianco” in una nuova, rivista e affascinante veste.
Il romanzo è uscito nel 2007 in una prima edizione diviso in due volumi e per un piccolo editore. Nonostante l'edizione non curatissima, ha avuto un discreto riscontro tra gli appassionati del genere fantasy e non. Dal 2015 è disponibile l'attuale edizione, rivista, rieditata e con una nuova veste grafica, che sta dando buoni risultati.
CAPITOLO 9
ATTACCO AL GUADO
Decimo giorno del sesto mese del tredicesimo anno di regno dell’Imperatore Yoshio Ryokin; pianura della regione di Chanoyu, nei pressi del fiume Atogawa.
Era una tranquilla mattinata d’estate e nulla sembrava poter turbare la quiete della natura. Il sole brillava in un cielo completamente sereno, una leggera brezza rendeva meno fastidiosa l’umidità di solito opprimente in quella stagione, e gli alberi sapientemente piantati ai lati dell’ampia strada imperiale facevano un po’ d’ombra ai viaggiatori.
Usciti dalla foresta in cui avevano viaggiato per evitare eventuali spie nemiche, Chariza, Yukai e Suzume scesero dalla bassa collina seguendo il sentiero usato dai boscaioli, e proseguirono sull’ampia strada imperiale che portava al guado sul fiume Atogawa.
Dopo aver lasciato il villaggio di O-tya-ki si erano accorti che le vie che attraversavano la regione di Chanoyu pullulavano di cavalieri vestiti di nero, e non sempre era facile distinguere quali erano cavalieri Ryokin, che svolgevano le loro mansioni di controllo del territorio, e quali invece erano sicari, assassini e mercenari sulle tracce del Principe. Per questo, ancora una volta, la via più rapida e più semplice era stata abbandonata per gli impervi sentieri di collina. Ma se volevano uscire dalla regione di Chanoyu e cercare di arrivare sulla strada imperiale Sordo, avrebbero dovuto per forza attraversare l’impetuoso fiume che separava Chanoyu dalla Prefettura detta Valle del Levante.