A causa di una bravata un ragazzo venticinquenne finisce in carcere.
Accortisi della sua bisessualità gli altri detenuti lo sottopongono ad un lungo supplizio fatto di abusi e prevaricazioni fisiche, alle quali riuscirà infine a sottrarsi prendendo però definitivamente coscienza della propria indole sottomessa e passiva.
Occupa attualmente la posizione 4237 in Kindle store genere erotico, ma ha venduto molto meglio su Kobo.
Quello che aveva parlato, Franco, prende per un braccio il biondino e se lo fa inginocchiare accanto al letto; vi si stende, e gli piazza nella bocca un arnese di tutto rispetto, di colore scuro come lui, che ha un bel fisico scolpito e capelli neri e riccioli.
E’ un contrasto che fa effetto: il biondino piccolo costretto a succhiare l’uccello del ‘piazzato mediterraneo’.
L’altro dei tre, Mario, il più corpulento e grassoccio di tutti, se ne è risalito sulla sua branda in alto, e a quanto vedo si sta godendo la scena, accarezzandosi e smanettandosi piano.
Quello che mi incute soggezione però è l’altro, quel tale Angelo che sembra il capo: se ne sta semplicemente disteso sulla branda, solo, senza far nulla, ma fissandomi intensamente con due occhi cattivi che paiono diventati due fessure.
Loro non possono saperlo, ma questa situazione mi provoca anche una certa eccitazione: forse pensavano di impressionarmi, ma io ho preso coscienza della mia condizione di bisex da tempo, e come vi racconterò tra breve ho anche fatto le mie brave esperienze.
Quindi non ho paura.
Ho solo un’erezione che mi rende difficile non imitare quanto sta facendo da lì sopra il buon Mario, ed anche se forse non è proprio il caso (non stasera, perlomeno) non so se riuscirò a resistere a lungo: specialmente se questa signorina bionda non smette subito di dimenarsi supplicando Franco di non farglielo, non anche stasera, dopo che ieri sera gli ha fatto così male.
Seguo tutta la scena con gli occhi fuori dalle orbite, cercando di non palesare troppo il mio coinvolgimento...