Casilina. Ultima fermata by Enrico Astolfi

Un noir urbano ambientato al Pigneto, quartiere periferico romano, zona multietnica, modaiola, spesso alla ribalta della cronaca.

Casilina. ultima fermata

Due storie s'intrecciano. Franco, delinquente di borgata, personaggio psicotico che incarna una città in preda alla violenza più becera, esce di galera. Barcollando tra apparenza e realtà, cerca di ricostruirsi una vita. Il suo quartiere, la dimensione familiare, la casa, nulla è come ricordava. Roy Van Persie, un olandese innamorato dell'Italia, arriva a Roma per prestare servizio presso un'associazione di volontariato che recupera cani randagi. All'appuntamento, però, non si presenta nessuno, la sede non esiste. Roy si perde nei meandri del Pigneto. Da salvatore di animali diventa lui stesso un randagio disperso nella città eterna. Attraverso i suoi occhi e quelli di Franco si scopre un'umanità capace sia di piccoli e grandi gesti di affetto che di violenza estrema.

 

Da lettore appassionato di autori come Charles Willeford, Chester Himes, James Ellroy, Chandler, ho la necessità di raccontare ciò che vedo, sento, vivo. Il noir è un genere, che nelle sue svariate forme, ha la forza di descrivere quartieri disagiati, ambienti poco frequentati, personaggi balordi. Ho scelto Roma perché i fatti della vita m’hanno portato in questa città ed in questo quartiere. Tecnicamente ho costruitoCasilina. Ultima fermata, passeggiando, vivendo la strada, lavorando, prendendo i trasporti pubblici, fermandomi nei bar, facendo nottate nei locali, conoscendo i personaggi più svariati.
A molti romani è piaciuta questa frase: “Sai qual è la verità? La verità è che non è cambiato niente. Tutti a dire questo è peggio, che una volta era meglio, che le cose funzionavano. Che si stava meglio quando si stava peggio. Non è vero. Credimi. Questa città è sempre uguale e sarà sempre uguale, e sai perché? Perché non sono i romani che fanno Roma.  È Roma a fare i romani. E ti posso dire una cosa: Roma i romani li tiene per le palle”
La stessa cosa è successa anche a me. Vivere la città mi ha aiutato a costruire personaggi, dialoghi, situazioni. Questa storia parte ovviamente dalla mia esperienza, ma quando si decide di raccontare qualcosa si arriva ad un punto dove la realtà si fonde con la fantasia.

Genre: FICTION / Alternative History

Secondary Genre: FICTION / Thrillers

Language: Italian

Keywords:

Word Count: 371.150

Sales info:

In pochi mesi la prima stampa è andata esaurita. Un ottimo risultato per un esordiente.

Inoltre pare che l’ingranaggio stia ancora girando e che il libro continui a destare interesse.

E' stato  ristampato per la seconda volta. Siamo oltre al migliaio di copie vendute.

Recentemente ho avuto un contatto da un regista per la realizzazione di un film, a brevissimo firmerò il contratto per cedere i diritti cinematografici.


Sample text:

Introduzione

Un volto gonfio, tumefatto, segnato da un incontro sfortunato. Un’altra vittima della violenza, di quella rab-bia che scorrazza a piede libero per questa città. Quella follia che rimane nascosta, che si camuffa, in attesa di ritornare, di prendere forma nelle notti di Testaccio, a Tor Bellamonaca, Centocelle, nelle periferie buie, nelle ville decennali dei Parioli, alla Garbatella, nei sotterranei della stazione Termini.                                                                                                     Gli infermieri guardano quel corpo inerme, le mani incrociate davanti ai segni della ferocia. Silenzio, il loro silenzio. Occhi spalancati, in attesa di un minimo movi-mento. Istanti senza appigli.

Fuori si odono delle sirene.L’aria brucia, dalle marmitte escono nuvole di gas, con-densa grigia, alberi radi che costeggiano la Casilina, cielo, il cielo è azzurro, denso, oleoso. Ferro, ferro surriscalda-to, esalazioni, colori che s’infiammano, bestemmie e radio a tutto volume, un bimbo si stiracchia, beve a collo da una bottiglietta di vetro. Una lunga sorsata. Un enorme cartel-lo pubblicitario che ritrae un Francesco Totti sorridente con una Vodafone Station in mano.Due volanti si fanno spazio nel marasma dell’antica via consolare. Parcheggiano nel piazzale dell’ospedale.

Tutto ricomincia, tutto riparte dal solito punto.

L’elettrocardiogramma è stabile. Il cuore di Roma che pulsa, regolare.

 


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