In un villaggio dell’alto Lazio negli anni ’50, Alessio uccide Gianni, un compagno di giochi proibiti. Solo Graziano, con cui ha una relazione, può aiutarlo a sfuggire dalla vendetta dei compaesani decisi a farsi giustizia da sé. Alessio e Graziano affrontano così una montagna impervia, il Grande Dente, nella speranza di prendere il treno che passa a fondo valle, nell’altro versante, e raggiungere la capitale. Nei due giorni di marcia Alessio e Graziano saranno impegnati in un estenuante braccio di ferro dall’esito incerto con un branco di inseguitori implacabili.
Un racconto dai ritmi serrati, denso di colpi di scena, dove ai protagonisti dichiarati si affiancano i frammenti di un’esistenza complessa e su tutti cala l’ombra di una volontà impalpabile e spettrale.
Con flashback e riflessioni introspettive
Un romanzo che ha ottenuto bellissime recensioni, che si può solo amare o odiare per le tinte forti e lo stile diretto.
http://www.romanticamentefantasy.it/recensione-agricolae-contadini-di-cristina-lattaro/
https://trelibrisoprailcielo.com/2015/10/11/recensione-agricolae-di-cristina-lattaro/
http://ilmondoespansodeiromanzigay.blogspot.it/2015/09/cristina-lattaro-agricolae-contadini.html
Alessio si alza. Si scrolla per far cadere il terriccio che gli è rimasto addosso.
Graziano coglie il respiro affannato delle belve, il loro ansimare si fonde col battito del suo cuore. Intanto si leva una brezza che fa stormire le foglie e Alessio si piazza nel cono di luce che spiove dall’alto. Allarga le braccia e solleva il viso dai lineamenti affilati. Pare che voglia fare una doccia di bagliori, si immerge tra le lucciole che danzano attorno al suo corpo magro rendendolo iridescente nel fondo rigato dai tronchi.